La fame nel mondo e la scarsità di cibo in alcune aree del nostro Pianeta sono tra i più grandi problemi che la nostra società deve affrontare. Gli ultimi dati disponibili ci pongono difronte un quadro preoccupante: nel 2019 le persone che nel mondo hanno sofferto la fame sono 690 milioni, ovvero 10 milioni in più rispetto all’anno precedente. Parliamo di circa un decimo della popolazione mondiale. La pandemia da COVID-19 non aiuta in questo senso. Nell’ultimo rapporto FAO ( Food and Agriculture Organization of the United Nations ) si stima che nel 2020 il numero di persone che non riuscirà a disporre di sufficiente cibo aumenterà di almeno 83 milioni di persone. Questi numeri ci fanno capire quanto ancora oggi, nonostante l’enorme progresso tecnologico da cui siamo travolti, sia importante prestare attenzione al reperimento del cibo per tutti.

In questo scenario risulta istintivo pensare che dobbiamo produrre più cibo. I dati che abbiamo dalle ultime statistiche, tuttavia, ci fanno capire che prima di produrre altro cibo occorre rispettare di più quello che già abbiamo. Infatti la FAO, che si occupa di monitorare per le Nazioni Unite la situazione mondiale in termini di cibo e agricoltura, ha pubblicato uno studio sullo spreco di cibo con dei numeri impressionanti. Nel mondo ogni anno vanno sprecate 1.3 miliardi di tonnellate di cibo commestibile. Pensiamo che 1.4 miliardi di ettari di terreni, pari al 28% del terreno destinato all’agricoltura, sono utilizzati per produrre cibo che verrà poi buttato. Per rapportare questi sprechi ad ogni famiglia pensiamo che annualmente, come riportano le autorità locali, si gettano 150kg di cibo per ogni casa. Dal punto di vista economico, invece, il food waste ci costa ben $750 miliardi di dollari.

L’IMPATTO AMBIENTALE

Oltre ad avere un impatto sulla salute umana e sull’economia, lo spreco di cibo ha un forte impatto negativo sull’ambiente. Innanzitutto la produzione di cibo sprecato comporta l’emissione nell’atmosfera di 3.3 miliardi di tonnellate di CO2 sotto forma di gas serra ogni anno. Questo fenomeno negativo sta quindi danneggiando il nostro ambiente accelerando il cambiamento climatico.

Oltre a minacciare l’ambiente, il food waste è anche un enorme spreco d’acqua. Infatti la quantità di acqua impiegata per la produzione di cibo sprecato è equivalente al flusso annuale del Fiume Volga ( un fiume russo, il più grande d’Europa ) e coincide a tre volte la quantità d’acqua presente nel Lago Lemano, il più grande lago svizzero.

TOO GOOD TO GO E INTERMARCHÉ: DUE ESEMPI VIRTUOSI

La soluzione al problema del food waste c’è ed è già in atto in alcuni casi. Nel nostro piccolo, come cittadini dotati di senso civico, possiamo iniziare facendo la spesa con coscienza. Ci troviamo spesso o a comprare prodotti che non consumiamo o ad acquistarne una quantità eccessiva. Questo surplus di cibo che acquistiamo è proprio parte del problema. Fare la spesa più spesso e in modo più prudente è il primo passo per cambiare la situazione. I supermercati, dal loro canto, dovrebbero stimolare, magari con un certo anticipo, la vendita di prodotti in via di scadenza.

Possiamo cambiare le cose anche al ristorante: quando ordiniamo troppe portate e non riusciamo a finire il cibo in tavola chiediamo di impacchettarlo e portarlo a casa. Non dobbiamo provare imbarazzo nel mettere in pratica dei comportamenti che possono fare la differenza.

Alcuni esempi virtuosi sono già presenti nel mercato. Due di questi sono l’app Too Good To Go e la catena di supermercati francesi Intermarché. Too Good To Go è un’app che combatte lo spreco di cibo in modo intelligente.

I titolari di bar, ristoranti, pasticcerie, panifici ed altri raccolgono a fine giornata il cibo ancora commestibile che verrebbe buttato e li confezionano in dei pacchetti che mettono in vendita sull’app ad un prezzo conveniente. Per esempio un bar che non vende tutte le brioche della mattina può venderle sull’app a metà prezzo, così noi possiamo andare a ritirarle e avere un’ottima colazione pronta per il giorno dopo avendo risparmiato del denaro. La genialità dell’app sta proprio nel triplo guadagno. Questa pratica è un guadagno per il negozio che vende il cibo che butterebbe. È un guadagno per il consumatore che acquista cibo a prezzi minori. È un guadagno in termini di mancato spreco di cibo. Scaricate anche voi Too Good To Go e contribuite alla causa del risparmio di cibo!


Intermarché invece è una famosa catena francese di supermercati che ha adottato un’iniziativa magnifica. Il progetto consiste nel mettere in vendita a prezzi ridotti tutta quella frutta e verdura esteticamente “ meno bella “ che altrimenti andrebbe gettata. Infatti ogni anno 300 milioni di tonnellate di frutta e verdura vengono buttate perché non rispettano i canoni estetici più comuni. Va precisato che non si tratta di prodotti malandati. La qualità è la stessa ( se non migliore in quanto la loro forma è sintomo di una coltivazione naturale ) eppure si sprecano questi prodotti agricoli solo perché, nonostante siano buoni, non sono considerati belli. L’iniziativa ha riscontrato un grandissimo successo ed è stata riproposta negli anni successivi anche da altre aziende.

USIAMO BENE LA NOSTRA FORTUNA

Siamo fortunati. Riconoscere di essere nati in un Paese sviluppato (in cui il reperimento di cibo non è un problema all’ordine del giorno) è il primo passo per rispettare il cibo quotidiano. Evitiamo gli sprechi utilizzando piattaforme come Too Good To Go e sensibilizziamo le persone che conosciamo verso questi temi. Attraverso questo piccolo sforzo possiamo davvero cambiare le cose e permettere a delle persone che non ne hanno la possibilità di nutrirsi. Nel 2020 non possiamo accettare che quasi una persona su dieci nel mondo soffra la fame. Avendone la possibilità, usiamo bene la nostra fortuna.